Museo




Un prezioso archivio che racchiude la storia di Philip Watch.
Ancora una volta la grande esperienza orologiera che la marca ha sempre riversato in tutti i modelli che si sono susseguiti negli anni,
dà prova di come ogni orologio sia il risultato finale di un processo lungo, ricco di maestria e di passione.

 
 
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Scopri gli Anni '90

COLLEZIONE FEEL II

Si tratta del Philip Watch linea Feel II (seconda serie), fabbricata negli anni 1990-1995. Il movimento è un ETA 976001 Swiss Made naturalmente, come l'intero orologio. La referenza inizia per 83 in quanto in quegli anni si passò da una codifica a 4 cifre ad una codifica a 10. Gli orologi che iniziavano per 82 erano le nuove linee, quelli che iniziavano per 83 erano le vecchie linee.
Le origini dell’eccellenza
 
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Scopri gli Anni '90

COLLEZIONE DALES

Questo esemplare per donna rivela ancora una volta l’accuratezza del progettista che, in primis, ha subordinato la realizzazione dell’intero orologio a profili arrotondati fin nei minimi particolari, per eliminare ogni spigolosità, ogni appiglio. Negli orologi dedicati ai polsi femminili, infatti, l’assenza di angoli e spigoli vivi è importantissima: non solo per la piacevole sensazione di comfort che si prova nel toccarlo e quindi nell’indossarlo, ma anche perché evita di tirare i fili di maglioni, calze e collant: una cosa che urta la sensibilità del gentil sesso più di quanto gli uomini possano immaginare. Chi ha progettato quest’orologio (magari proprio una donna) dimostra ancora una volta che se si parte da un buon progetto anche gli orologi economici possono avere i pregi, ma non necessariamente i costi dell’orologeria più preziosa. Si tratta insomma di un bracciale ben riuscito, ricco di curvature e di segmenti arrotondati, così come la cassa, con la lunetta decorata da un motivo elicoidale, effetto “ventola”, che crea un’impressione di dinamismo.
Le origini dell’eccellenza
 
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Scopri gli Anni '90

COLLEZIONE SEAHORSE

Arriviamo in questo modo a parlare di una collezione di gran successo che Philip Watch ha prodotto nel periodo a cavallo fra gli anni Ottanta e i Novanta. Alcuni elementi stilistici comuni sono evidenti: la lunetta finemente godronata (una lavorazione comunque più costosa rispetto ad una normale zigrinatura di trama più ampia), la forma della cassa con le anse raccordate da un elemento piatto in cui si inserisce il cinturino o la prima maglia del bracciale, gli elementi di protezione per la corona, che si direbbero ricavati da una insospettabile (perché relativamente costosa) forgiatura della cassa tramite pressa, e l’attento studio dei volumi, evidente, ad esempio, proprio nell’elemento di raccordo fra le anse, leggermente arretrato rispetto alle anse stesse. Vanno considerati, infine, altri dettagli preziosi, come la fascia periferica inclinata nel Seahorse (omessa negli altri modelli per non dover aumentare troppo il diametro dell’orologio, che in quei tempi doveva mantenersi sotto i 40 millimetri, e lo spessore complessivo); lo spessore e la qualità della chiusura pieghevole a scomparsa sempre nel Seahorse; il costoso cinturino con imbottiture del Sealion; e il prezioso medaglione applicato sul fondello.
Design moderno e contemporaneo
 
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Scopri gli Anni '90

Collezione Teknodiver

Negli anni Novanta, si diffuse la moda degli orologi imponenti, destinati ad usi professionali. Non tutti, però, erano in grado di produrre orologi simili: per questo esemplari come il Teknodiver erano abbastanza rari e straordinariamente innovativi; un orologio tecnicamente sontuoso, che rappresenta uno dei massimi livelli raggiunti da Philip Watch. Si tratta di un cronografo automatico, animato da un “classico” ETA Valjoux 7750. Il 7750 veniva e viene proposto dalla ETA, che lo produce, in una notevole quantità di allestimenti diversi sia per la qualità delle fi niture che per le funzioni e dei materiali impiegati. Lo spessore della cassa è notevole, anche a causa della disposizione delle lancette: quattro piani di lancette sovrapposte, montate in parallelo e in modo solido. I pulsanti cronografi ci hanno un dispositivo di serraggio a vite per impedirne l’azionamento sott’acqua. Buona la scelta della fi nitura superfi ciale si è scelta la fi nitura defi nita “micropallinatura” che dà un’opacità costante e annulla i rifl essi. Il bracciale è dotato di maglie voluminose, con curvature molto accentuate, ma cave: danno volume senza eccesso di materiale e carico di peso.
TEKNODIVER
 
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Collezione Letout

Negli anni Ottanta i modelli “tipo Rolex” erano molto diffusi, e venivano realizzati praticamente da tutti. Rolex godeva all’epoca di un prestigio eccezionale, dovuto al fatto che era stata la prima a produrre orologi davvero impermeabili fi n dagli anni Trenta. I due Caribbean presentati identifi cano perfettamente le tendenze di quegl’anni, l’azienda infatti cominciò a realizzarli su richiesta dei negozianti – portavoce, a loro volta, delle esigenze dei clienti, perché i Philip Watch erano robusti, impermeabili e funzionavano bene. Non solo: erano ricchi di dettagli qualifi canti.
LETOUT
 
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Collezione Letout

Questo modello è una “variazione sul tema” del precedente: la dimostrazione di come si possano fare orologi apparentemente diversi tra loro, ma in realtà molto simili. Si tratta sempre di un “calendario completo”: il movimento al quarzo è lo stesso, con identica visualizzazione della data nella zona più esterna del quadrante, mesi e giorni della settimana in contatori decentrati, fasi di luna nel quadrantino dei piccoli secondi. Anche il medaglione sul fondello è lo stesso, così come gli indici e le lancette, la corona, o ancora il minuscolo logo. Tuttavia l’estetica è del tutto differente: mentre l’esemplare con cinturino marrone aveva un’impostazione decisamente elegante, questo ha una vocazione sportiva. Com’è ovvio è la cassa l’elemento determinante della differenza estetica: in acciaio, è davvero ben fatta. Molto più robusta dell’altra, anche se abbastanza sottile grazie al movimento al quarzo, si presenta con una carrure lateralmente curva, una lavorazione satinata verticale sui lati e una diversa satinatura longitudinale nella parte centrale: una quantità di lavorazioni diverse che denotano, ancora una volta, la ricerca di una qualità superiore a quella dei concorrenti.
LETOUT
 
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Collezione Marine Letout

Negli anni Ottanta i modelli “tipo Rolex” erano molto diffusi, e venivano realizzati praticamente da tutti. Rolex godeva all’epoca di un prestigio eccezionale, dovuto al fatto che era stata la prima a produrre orologi davvero impermeabili fi n dagli anni Trenta. I due Caribbean presentati identifi cano perfettamente le tendenze di quegl’anni, l’azienda infatti cominciò a realizzarli su richiesta dei negozianti – portavoce, a loro volta, delle esigenze dei clienti, perché i Philip Watch erano robusti, impermeabili e funzionavano bene. Non solo: erano ricchi di dettagli qualifi canti.
MARINE LETOUT
 
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Scopri gli Anni '80 Love

Collezione Lunar

Dopo l’esplosione di originalità degli anni Settanta, negli anni Ottanta l’orologeria ha conosciuto un periodo di stasi creativa, di ripiegamento su se stessa, per aderire a modelli più classici. Lo dimostra anche questo esemplare, in cui le fasi di luna dominano l’intero quadrante: non a caso, il nome del modello è Lunar. Il cinturino è in lucertola, materiale che oggi non si usa più. La cassa placcata d’oro, di dimensioni ridotte, tuttavia ha una sua grazia nelle piccole rientranze laterali, due parti scavate che Philip Watch avrebbe potuto anche non realizzare, se l’obiettivo fosse stato soltanto quello di ridurre i costi. Sempre a livello di progettazione, la cassa è attorniata da elementi esterni a forma di parentesi, che si sviluppano nelle anse: dal punto di vista ideale, è come se le quattro anse avessero un’origine, un prolungamento ai lati della cassa, che viene sottolineato anche dalla finitura leggermente diversa. Si torna di nuovo alla cura del design, evidentemente una costante nella storia di Philip Watch..
Lunar
 
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Scopri gli Anni '70

Collezione Cormoran

Questo Cormoran, da un punto di vista estetico, è la tipica espressione della fantasia degli anni Settanta: un periodo caratterizzato da una vera e propria esplosione di creatività, in cui vennero realizzati gli esemplari più originali della storia dell’orologeria. La cassa “a televisore” di questo esemplare è notevole: gli indici sono posizionati in senso orizzontale per accentuare la forma rettangolare, come il vetro in esalite, che è così particolare da essere stato realizzato appositamente. Il movimento meccanico a carica automatica con funzione day-date, anche se economico, al tempo stesso è di qualità: le indicazioni del giorno della settimana e della data, dal punto di vista della concentricità, sono ben allineate ed estremamente ravvicinate, e questo è sintomo di qualità piuttosto elevata. In definitiva, questo Cormoran è un po’ una sintesi di quella vena di “follia” degli anni Settanta ed è interessante che Philip Watch l’abbia realizzato, contro ogni aspettativa di chi pensa che una marca “per tutti” debba necessariamente creare solo modelli commerciali.
Cormoran
 
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Scopri gli Anni '50

Collezione Chaux Le Fonds

L’esemplare con cassa placcata in oro è leggermente più recente, si tratta infatti di un modello della metà degli anni 50. Anche questo orologio presenta un movimento meccanico a carica manuale integrato con doppio pulsante, montato su 21 rubini. Il quadrante riporta numeri e indici in oro applicati con doppia scala: tachimetrica e telemetrica. Un’ultima considerazione riguarda la cassa, realizzata non solo con un’ottima placcatura, ma con un ottima riuscita della forma, compatta e arrotondata, priva di spigoli e di asperità ( perfino i pulsanti sono ben arrotondati ), crea al tatto un “effetto ciottolo” estremamente piacevole.
Chaux Le Fonds
 
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Collezione Chaux De Fonds

Siamo di fronte ad un orologio con cassa di metallo placcato d’oro, una placcatura impressionante per lo spessore. Come in altri orologi dell’epoca il quadrante argentato ha subito le ingiurie del tempo e della mancanza d’impermeabilità tipica della produzione orologiera fino all’introduzione degli O-Ring. Il quadrante è un vero piccolo capolavoro. Ad un primo sguardo colpisce per la ricchezza, tipica di un segmento superiore, a ridosso dei primi della classe. Il movimento, meccanico a carica manuale, è di qualità piuttosto elevata: il bilanciere, funzionante a 18.000 alternanze/ora, è equilibrato tramite viti periferiche (un sistema raffinato, ancora in uso) e regolato con una normale racchetta.
Chaux De Fonds
 
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Scopri gli Anni '50

Collezione Chaux De Fonds

Caratteristica principale di questo orologio è la lunetta sottile Realizzare lunette così sottili non era (e non è ancora) cosa da poco, tant’è che non tutte le marche erano in grado di farlo: più la lunetta era sottile, più era necessario un lavoro di precisione per incastrare, in maniera stabile e in uno spazio molto ridotto, il vetro sulla lunetta e la lunetta stessa sulla carrure. Non per nulla gli orologi con la lunetta sottile – oggi come ieri – piacciono in assoluto di più: non solo perché sembrano avere il quadrante più grande, il “volto” più sorridente, o perché appaiono più eleganti, dato che mostrano una minore quantità di metallo; soprattutto perché chi li guarda si rende conto istintivamente che sono il risultato di una lavorazione accurata, indubbiamente più difficile da realizzare.
Chaux De Fonds
 
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Scopri gli Anni '40

Collezione Crono

La cassa, com’è tipico di quei tempi, è in ottone cromato, mentre il fondello bombato è in acciaio inossidabile, caratteristica indicata in modo esplicito proprio per sottolinearne il pregio. Estremamente curato, il quadrante si presenta ricco di informazioni, impostate secondo la tradizione, ma è comunque ben leggibile. È realizzato in ceramica, o meglio in porcellana, materiale che costituiva una valida alternativa allo smalto sia dal punto di vista estetico sia da quello economico. Le lancette Breguet sono azzurrate alla fiamma: anche se ossidate dal tempo (sempre a causa di polvere e umidità penetrati nella cassa) si trattava di una soluzione raffinata che consentiva un’ottima leggibilità sul bianco del quadrante. Si tratta, dunque, di un cronografo ben progettato fin dall’inizio per offrire una funzionalità ineccepibile.
Crono
 
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Scopri gli Anni '40

Collezione Chaux De Fonds

A proposito del quadrante, va notato come gli indici siano leggermente spostati verso l’interno per lasciare spazio alla scala tachimetrica, posizionata appunto sul perimetro esterno; a ore 12 è applicato un doppio indice, mentre nel contatore dei minuti (in corrispondenza del terzo, del sesto e del nono minuto) sono presenti 3 indici stampati. Dal punto di vista meccanico, si tratta di un cronografo integrato, come si evince dalla posizione dei pulsanti, allineati alla corona. Il fatto che il calibro a carica manuale sia tuttora funzionante è emblematico dell’originaria qualità
Chaux De Fonds
 
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Scopri gli Anni '30

Collezione Chaux De Fonds

In orologeria vengono definiti “di forma” gli esemplari la cui cassa non è rotonda: si differenziano da quelli circolari sia nell’estetica che nella tecnica di costruzione. Nel caso specifico va osservata che intorno agli anni Cinquanta una tipologia abbastanza comune di orologi “di forma” era quella dei cosiddetti “cioccolatini” (o “cioccolatoni”, così chiamati ovviamente per la somiglianza, più o meno evidente, con i dolcetti di cacao avvolti in carta dorata). È un orologio di pregio, questo “cioccolatino”, che non a caso è realizzato in oro. Philip Watch ha impiegato una tecnica oggi quasi scomparsa: ha utilizzato una lamina relativamente sottile sagomando la lamina su un modello, su una “anima” probabilmente di legno e pece nera come si faceva per certi gioielli. Il risultato si traduce in un esemplare di straordinaria dignità: realizzato in economia, certo, ma in grado di fornire estrema soddisfazione al compratore perché ricco di valori.
Chaux De Fonds