Anni 90

ANNI '90

Negli anni Novanta, si diffuse la moda degli orologi imponenti, destinati ad usi professionali.

 

Non tutti, però, erano in grado di produrre orologi simili: per questo esemplari come il Teknodiver erano abbastanza rari e straordinariamente innovativi; un orologio tecnicamente sontuoso, che rappresenta uno dei massimi livelli raggiunti da Philip Watch. Si tratta di un cronografo automatico, animato da un “classico” ETA Valjoux 7750. Lo spessore della cassa è notevole, anche a causa della disposizione delle lancette: quattro piani di lancette sovrapposte, montate in parallelo e in modo solido. I pulsanti cronografici hanno un dispositivo di serraggio a vite per impedirne l’azionamento sott’acqua. Buona la scelta della finitura superficiale, denominata “micropallinatura”, che dà un’opacità costante e annulla i riflessi. Il bracciale è dotato di maglie voluminose, con curvature molto accentuate, ma cave: danno volume senza eccesso di materiale e carico di peso. Grazie alla lunetta girevole unidirezionale, utile per calcolare la durata delle bombole e i tempi di decompressione, il Teknodiver dimostra la genialità del progettista. Nel complesso il Teknodiver è un orologio che ben si inserisce in una delle tradizionali specialità di Philip Watch: la realizzazione di orologi impermeabili (anche estremi, come in questo caso) tecnicamente ineccepibili.

 

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